Febbraio 12, 2025

Ascoli Piceno - Beko di Comunanza verso la 'salvezza', ma l'onorevole Fede attacca il Governo

Sensazioni opposte, nelle Marche, all’indomani del tavolo sul futuro della Beko che si è svolto lunedì scorso a Roma, al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Redazione

Da una parte c’è la comunità di Comunanza, sempre più rassicurata sul fatto che lo stabilimento di Villa Pera non chiuderà più, al contrario di quanto venne invece annunciato dalla multinazionale nel novembre scorso, anche se l’intenzione è quella di abbassare i costi fissi attraverso una riduzione del personale che passerà attraverso dei prepensionamenti. Dall’altra, invece, si teme per i circa 300 esuberi delle due sedi di Fabriano. “Per quanto riguarda Comunanza, si conferma un cambio di rotta nella posizione di Beko rispetto allo stabilimento dei Sibillini – spiega il sindaco Domenico Sacconi -. Non si parla più di chiusura, ma della possibilità di mantenere un livello produttivo economicamente sostenibile, valutandone le condizioni”. Nella prossima riunione del 24 febbraio, sempre al Mimit, si approfondirà il piano industriale per Comunanza, analizzando gli investimenti previsti e gli incentivi governativi disponibili per ridurre i costi fissi. “Continuiamo a lavorare perché l'attenzione rimanga alta sull’importanza strategica dello stabilimento per il nostro territorio e sulla necessità di garantire continuità occupazionale – prosegue Sacconi -. Durante la riunione sono emerse possibili prospettive di rilancio, su cui continueremo a vigilare con il massimo impegno. Restiamo in prima linea per la difesa del lavoro e della nostra comunità”. Polemico, invece, il deputato sambenedettese Giorgio Fede. “Per Comunanza si è riaccesa la luce ma la mattanza resta impietosa – commenta l’onorevole del Movimento Cinque Stelle -. Sulla vicenda Beko il governo Meloni ha dimostrato tutta la sua inconsistenza e incapacità di tutelare le imprese italiane, quelle che hanno fatto il Made in Italy grande nel mondo. I turchi sono venuti in Italia ed in soli nove mesi faranno macelleria occupazionale e della tanto sbandierata Golden Power del ministro Urso non c’è neanche l’ombra. Le organizzazioni sindacali hanno definito la proposta industriale di Beko deludente e imbarazzante. E in effetti sembra proprio che la trattativa tra Governo Meloni e Beko Europe sia nient’altro che questo – conclude Fede -, al netto dei proclami e delle rassicurazioni”.