Febbraio 21, 2025

Ascoli Piceno - L'opposizione attacca il sindaco: "Clima intimidatorio, intervenga il prefetto"

Dopo il bavaglio in aula, la richiesta di un incontro al prefetto per “il grave clima di intimidazione verso i rappresentanti della stampa e verso le forze di opposizione” da parte della maggioranza, “dentro e fuori i palazzi istituzionali”.

Redazione

È duro l’attacco di Ascoli Bene Comune, Partito Democratico e Ascolto e Partecipazione nei confronti del governo cittadino, accusato di fare un uso distorto del mezzo democratico. “La storia del bavaglio non è stata una carnevalata – spiega Emidio Nardini di A&P – come qualcuno ha cercato di farla passare. La verità è che non abbiamo avuto altro mezzo che quello di farci vedere, visto che non siamo riusciti a parlare”. Il casus belli è l’ormai nota interrogazione presentata dalla maggioranza, primo firmatario Emidio Premici, in cui si chiedeva al sindaco Marco Fioravanti quale provvedimento prendere per alcuni giornalisti che, nonostante siano anche dipendenti pubblici, hanno criticato l’operato del Comune. Era facile in realtà prevedere che l’intera vicenda sarebbe stata un boomerang. Mal scritta prima e peggio gestita poi, ha dato all’opposizione l’occasione per compattarsi e anche per esprimere un po’ di preoccupazione: "Si respira un clima di intimidazione – spiega Marta Luzi di Ascoli Bene Comune – e di strafottenza nei confronti dell’opposizione. È inaccettabile sentire il sindaco dire ’cambiamo tema che li massacriamo’, in Consiglio comunale (come si vede in un video postato sui social dalla stessa Luzi e che ha avuto 40mila visualizzazioni, ndr)". "Le preoccupazioni non sono solo nostre – continua Emanuela Marcucci del Pd – tanto che anche il presidente dell’Ordine delle Marche è intervenuto duramente contro soprattutto la forma usata per attaccare non meglio identificati giornalisti. Esistono altri mezzi: segnalazioni all’Ordine, querele, ma non l’interrogazione, che non permette all’opposizione di prendere parola". Ora la palla passa dunque al prefetto Sante Copponi, al quale l’opposizione tutta si è rivolta per intervenire sulla vicenda e anche per sapere chi siano questi cronisti che ce l’hanno con l’Arengo.