Si tratta di quesiti abrogativi di norme esistenti e, per essere validi, si deve raggiungere un quorum: deve votare almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Si potrà votare dalle 7 alle 23 di domenica 8 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 9 giugno. Nel weekend, ad esempio, è arrivata ad Ascoli anche Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale della Cgil, per fare volantinaggio in centro e incontrare i rappresentanti locali del sindacato. L'obiettivo della Cgil è convincere la popolazione a votare 'sì' per tutti e cinque i quesiti. E' bene, allora, fare il punto sugli argomenti sottoposti all'attenzione degli elettori. Il primo referendum è quello sulla scheda verde. Riguarda il cosiddetto Jobs Act e chiede di votare l’abrogazione o meno di una parte della legge, quella che contiene la disciplina sui licenziamenti previsti dal contratto a tutele crescenti, introdotto nel 2015 e già oggetto di varie sentenze e interpretazioni della magistratura. Votando 'sì' si permette il reintegro del lavoratore licenziato illegittimamente, che ad oggi non ne ha diritto, a causa della cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il secondo referendum è sulla scheda arancione. Con la normativa attuale, l'indennità di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese non può superare le sei mensilità. Votando 'sì' tale limite verrà rimosso e il risarcimento potrà essere più consistente. Il terzo quesito è sulla scheda grigia. Ci si deve esprimere sulla possibilità per le aziende di assumere con contratti a tempo determinato. Si propone di reintrodurre l’obbligo di indicare il motivo per cui si intende utilizzare tale contratto (e non uno più lungo) anche per i contratti di lavoro inferiori a 12 mesi, per garantire una maggiore tutela ai lavoratori precari. Con il 'sì', dunque, si reintroduce la causale per i contratti di lavoro sotto i 12 mesi. Il quarto quesito è sulla scheda rossa: si intende ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto, che attualmente riguarda solo i rischi generici, per includere gli infortuni legati specificamente al tipo di lavoro svolto. Il referendum punta all’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni e incidenti di questo tipo. Il quinto quesito, infine, si trova sulla scheda gialla: propone di dimezzare il periodo di residenza legale in Italia, fissato dall'articolo 9 della legge 91 del 1992, dopo il quale un cittadino extra-Ue ha diritto di presentare richiesta di cittadinanza italiana. Votando 'sì' il periodo di residenza richiesto passa da 10 a 5 anni.
Maggio 29, 2025
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Redazione