Questa giornata era stata istituita nel defunto ddl Zan, bocciato al Senato ad ottobre 2021. Si sta tentando di applicare ad ogni costo l’articolo 7 di questa proposta di legge che voleva spiegare anche a bambini di 6/7 anni cosa fosse l’omofobia, la transfobia e la bifobia: a questa età difficilmente si conosce il significato stesso di queste parole. Il problema è serio e pone diversi quesiti non solo sul piano giuridico, ma anche sul piano etico in quanto si entra nella sfera sensibile dei c.d. “diritti personalissimi”. Come per l’insegnamento della religione, anche in questo caso sarebbe stato opportuno un consenso informato ed autorizzato da parte dei genitori. Al riguardo la Dott.ssa Katia Poli, in qualità di Responsabile per la Provincia di Ascoli Piceno del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili Regione Marche di Fratelli d’Italia, dichiara: “La famiglia è la sede naturale in cui il bambino cresce, esprime le sue potenzialità e diventa consapevole della sua dignità. Non ci si può sostituire ai genitori senza un’autorizzazione quando si tratta di un campo così intimo e significativo”. Ciò che inoltre stupisce di questa circolare è la scelta di dare rilevanza ad una specifica discriminazione rispetto ad altre che hanno provocato un numero superiore di reati. “La legge italiana condanna ogni tipo di discriminazione perciò non si capisce bene perché ai nostri figli dovrebbe essere insegnato a non discriminare qualcuno rispetto ad altri.” - continua Katia Poli - “Sarebbe stata invece più interessante una giornata del “Rispetto” diretta ad eliminare ogni tipo di discriminazione e non riguardante soltanto alcune categorie. Credo che bisogna educarci ed educare al rispetto di tutti, senza etichettare le persone e in un’ottica che non sia parziale o divisiva, ma veramente inclusiva”. Fratelli d’Italia, oltre ad aspettare le risposte all’interrogazione parlamentare a firma degli Onorevoli Paola Frassinetti ed Ella Bucalo e della Senatrice Isabella Rauti, anche nelle Marche è vicina alle famiglie alle quali si ricorda che tali iniziative, qualora organizzate dalle scuole, prevedono per legge il preventivo consenso informato dei genitori. Si invitano dunque le famiglie a prestare la massima attenzione a queste inopportune iniziative e a non temere di bloccarle sul nascere.
Fratelli d'Italia: "No al gender nelle scuole: docenti e genitori non aderiscono!"
La grande maggioranza dei docenti non ha aderito alla circolare del Ministero dell’Istruzione con cui si invitava a celebrare la giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia: un dato importante sul quale riflettere poiché conferma quanto questa iniziativa sia stata inopportuna, iniqua e inaccettabile per molte persone.