Converserà con l’Autore Eliana Narcisi. Evento organizzato dall’Associazione “I Luoghi della Scrittura” e dalla Libreria “Libri ed Eventi” con il Patrocinio ed il Sostegno dell’Amministrazione Comunale e della Regione Marche. Prenotazione consigliata.
MARCO BONINI è un attore, sceneggiatore e scrittore italiano. Inizia studiando danza classica e moderna ma, nel 1991 inizia a studiare recitazione. Frequenta, per un breve periodo, l'Accademia nazionale d'arte drammatica, successivamente il Centro sperimentale di cinematografia, conseguendo nel frattempo alla Sapienza - Università di Roma la laurea in Filosofia. Alterna il lavoro in teatro, dove debutta come attore, a quello in televisione, dove è protagonista di numerose fiction, e al cinema, prima come attore e dal 2000 come produttore e sceneggiatore. Nel 2005 elabora, insieme ad Eros Puglielli ed altri, il manifesto "The Coproducers", secondo il quale: "tutti i partecipanti sono proprietari di una quota dei diritti di sfruttamento economico del film". Nel 2007 prende parte al film Billo - Il grandDakhaar, di cui è interprete, sceneggiatore e produttore. Nel 2015 ha firmato con Edoardo Leo la sceneggiatura del pluripremiato Noi e la Giulia, vincitore di due David di Donatello, due Nastri d’Argento e del Globo d’Oro della stampa estera come migliore commedia dell’anno. È tra i protagonisti della fortunata trilogia di Sydney Sibilia, Smetto quando voglio. Il suo primo libro è Se ami qualcuno dillo (2019). Nel 2019 Longanesi pubblica il suo primo romanzo "Se ami qualcuno dillo", una storia familiare incentrata sul rapporto padri-figli e sulla critica ai sessismi. Nell’estate del 2020, debutta come co-autore degli spettacoli La bimba col megafono, interpretato da Anna Foglietta e Lo zingaro interpretato da Marco Bocci. L’anno seguente, dopo aver preso parte alla serie Cuori, torna al cinema con Lasciarsi un giorno a Roma, film per il quale è interprete e sceneggiatore insieme ad Edoardo Leo.
IL LIBRO
L’arte dell’esperienza è una riflessione necessaria sulla funzione pubblica dell’attore, ossia sull’importanza della rappresentazione dell’esperienza umana. È un libretto d’istruzioni che spiega in modo semplice e diretto i meccanismi intimi e filosofici che legano interprete, personaggio e spettatore. Rappresentare l’esperienza umana tramite la recitazione non è utile solo per divertirci o appassionarci con quello che vediamo su un palco in teatro, o su uno schermo, non è d’interesse collettivo solo come specchio emotivo e identitario, cosa che d’altra parte, già di per sé, sarebbe sufficiente. L’esperienza della recitazione può essere anche un potentissimo strumento didattico e pedagogico. Recitare aiuta ad acquisire competenze emotive fondamentali. Gli attori sono operai delle emozioni; i loro strumenti, i loro mattoni, sono i sentimenti umani e l’alfabetizzazione emotiva – imparare a conoscere, riconoscere e gestire le nostre emozioni e quelle altrui – è il primo passo per recitare bene, ma anche per risolvere gravi urgenze sociali come bullismo, discriminazioni, violenza di genere e razzismo. “Per l’originalità con cui tratta l’esperienza dell’attore con la doppia competenza di attore e filosofo.” Michela Marzano dalla motivazione per l’assegnazione del secondo premio InediTo – Colline di Torino per la saggistica