«Abbiamo portato la questione in Consiglio regionale con un’interrogazione presentata dal Gruppo PD, ma le risposte fornite dalla maggioranza si sono rivelate del tutto insufficienti: vaghe, prive di impegni concreti e incapaci di affrontare l’emergenza». «L’Assessore Antonini – prosegue Giorgi – ha parlato genericamente di contatti con il Ministero, di una lettera inviata e di un incontro. Ma, a oltre un mese di distanza, non è stato attivato alcun meccanismo di ristoro per le imprese, non è stata avanzata alcuna richiesta formale di calamità naturale, e soprattutto manca un piano di sostegno economico per i pescatori e le loro famiglie, colpite duramente dal fermo biologico». «Siamo di fronte all’ennesima presa in giro da parte della Giunta Acquaroli, che di fronte a una crisi annunciata fin dal 2023 ha scelto l’inerzia come unica strategia. Gli appelli di operatori, ricercatori e associazioni come Slow Food sono rimasti inascoltati. Il risultato? Un comparto senza prospettive, con perdite di fatturato che, nel biennio 2023-2024, hanno toccato punte del 70%, mentre il rinvio della stagione di pesca al 15 giugno rischia di infliggere un colpo mortale a una delle attività più storiche e identitarie del nostro territorio». La stessa gravità della situazione è stata sottolineata anche a livello nazionale, attraverso un’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Augusto Curti, deputato marchigiano del Partito Democratico, al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Nel testo si evidenzia la necessità di misure urgenti e strutturate per garantire ristori economici agli operatori colpiti e la tutela di una risorsa ambientale e culturale fondamentale per la costa marchigiana. «A marzo, la Regione aveva promesso interventi e aiuti. Oggi, di quelle promesse non resta nulla: solo incertezza per chi vive di pesca. Tutto questo avviene in un contesto aggravato dai cambiamenti climatici, che richiederebbero invece una strategia solida e lungimirante, fondata sulla sostenibilità ambientale ed economica». «Il modello Acquaroli – conclude Giorgi – si conferma fallimentare: assenza di programmazione, mancanza di tutela delle risorse, nessun ascolto dei territori. Di fronte a questo vuoto politico e amministrativo, il Partito Democratico rilancia il proprio impegno: servono ristori immediati, fondi strutturali per il comparto e un piano serio di tutela ambientale, condiviso con il mondo della pesca, della ricerca e della cultura».
Mosciolo del Conero: risposte insufficienti dalla Giunta Acquaroli. Il PD Marche: “Pescatori abbandonati, serve un piano concreto”
«Esprimiamo piena solidarietà ai pescatori di Portonovo, ancora una volta lasciati soli di fronte a una crisi che si trascina da anni e che sta mettendo in ginocchio l’intero comparto del mosciolo selvatico del Conero, riconosciuto come Presidio Slow Food» dichiara Pier Giorgio Giorgi, responsabile del gruppo di lavoro pesca del PD Marche.