Novembre 29, 2022

“Boxando s’impara”, tra i ragazzi delle scuole torna il progetto pugilistico dai contorni educativi

Anche quest’anno l’istituto tecnico commerciale Augusto Capriotti di San Benedetto del Tronto, grazie alla coordinatrice del dipartimento di scienze motorie Maria Elena Piccinini, ha sostenuto il progetto nazionale della Federazione Pugilistica Italiana destinato agli istituti del territorio La “Commissione Progetti Speciali in ambito scolastico” della Federazione Pugilistica Italiana, istituita nel 2017, coordinata a livello nazionale dal professor Massimo Scioti, ed a livello regionale dal professor Ivan Traini, facente parte del comitato regionale Marche capitanato dal presidente Luciano Romanella, ha riproposto il progetto “Boxando s’impara” dopo il grande successo dello scorso anno.

Redazione

«Lo scopo resta quello di avvicinare i giovani a questa antica nobile arte che educa i ragazzi al rispetto di sé stessi e degli altri – illustrano gli organizzatori -, alla determinazione nel perseguimento dei propri obiettivi, alla disciplina entro cui trovare la propria libertà di espressione ed allena il corpo ad essere attivo, vigile ed agile per ricordare che il vero significato dell’esistenza è racchiuso nell’azione e l’energia fisica smuove delle forze vitali dentro di noi che ci portano ad evolvere come individui unici ed irripetibili. Ed è questo lo scopo principale del progetto». La classe 4B Afm economico-sportivo ha riconfermato per il secondo anno l’adesione a questa iniziativa con grande soddisfazione del tecnico Francesca Pignati (nella foto a lezione con gli studenti) che ha potuto approfondire meglio le abilità di base ed aumentare la preparazione dei ragazzi, sempre supportata dalla professoressa Piccinini, che per prima ha creduto nella prosecuzione delle attività. L’entusiasmo ha coinvolto anche ragazzi e ragazze di altre classi ed altri indirizzi, tanto da pensare di organizzare una dimostrazione pratica all’interno dell’ultima assemblea di istituto pre-natalizia, per dare modo così a tutti di sentire l’ondata emozionale che si sprigiona anche da due aspiranti combattenti, in assoluta e protetta esecuzione light da un posticcio ring, e si espande dagli angoli fino all’ultimo degli osservatori casuali. Il pugilato, quindi, è ancora a supporto della formazione dei giovani.