Marzo 14, 2025

Bottiglieri, promemoria sull'incontro avuto stamane in Comune

San benedetto - 1. Il motivo della conferenza stampa:

Redazione

• Ringraziamento ai giornalisti presenti

• nel corso di questo tormentato cammino, come gruppo di cittadini e genitori che vuole promuovere i diritti e le pari opportunità dei più deboli, abbiamo bisogno di mantenere acceso lo sguardo sulla nostra realtà, per non finire nel silenzio perché nulla a tutt’oggi è cambiato;
• perché vogliamo denunciare il silenzio delle istituzioni regionali e, permettetemi, la presa in giro nei nostri confronti, di alcune risposte ai nostri appelli; da ultimo quelle del Presidente della Conferenza dei Sindaci della AST 5, sindaco Matricardi, che vogliamo ancora una volta rigettare spiegando il motivo;
2. Cosa abbiamo fatto in questo periodo:
• Dopo l’ultima manifestazione durante la seduta del Consiglio Comunale di S. Benedetto e in mancanza, ancora una volta, di impegni concreti, abbiamo inviato una lettera, un appello ai consiglieri regionali della nostra Provincia Assenti, Acciarri e Casini, agli assessori regionali Saltamartini e Antonini perché si facciano interpreti dei nostri bisogni per far si che la Giunta regionale proceda con lo stanziamento delle risorse per poter convenzionare i dieci posti di residenzialità per disabili gravi disponibili presso la struttura Biancazzurro ;
• A tutt’oggi, abbiamo avuto il solo riscontro della consigliera regionale Anna Casini, espressione della minoranza del consiglio regionale, che si è resa disponibile a presentare una interrogazione consiliare sul problema; da parte degli esponenti di maggioranza, compreso il consigliere regionale del nostro territorio nel quale speravamo di trovare maggiore sensibilità e partecipazione, non abbiamo avuto alcuna risposta;
• Il giorno 9 marzo, abbiamo letto alcune dichiarazioni riportate sulla stampa locale del Presidente della Conferenza dei Sindaci della AST 5 dott. Matricardi in merito alla situazione che denunciamo ormai da molti mesi e che ci hanno indignato per la loro pochezza; non sappiamo se il Presidente Matricardi ha parlato in qualità di portavoce della Giunta Regionale, ma vogliamo oggi precisare per l’ennesima volta alcuni aspetti;
3. Posti letto disponibili e domiciliarità
• E’ quasi offensivo e provocatorio continuare a dire (come ha fatto spesso sia l’assessore comunale Sanguigni che oggi Matricardi) che intanto abbiamo ottenuto il convenzionamento di dieci posti di residenzialità presso il Biancazzurro perché sono posti convenzionati da quasi un ventennio; l’unica cosa cambiata e dovuta per legge regionale, è il passaggio da struttura COSER (Comunità socio-educativa riabilitativa) a RD3 (Residenza sanitaria per disabili); pertanto quei posti erano già occupati e tali giustamente resteranno;
• Il ricorso al servizio domiciliare, anziché la residenzialità, come consiglia sempre Matricardi, non tiene conto della realtà, perché forse non la conosce, perché è una soluzione già percorsa da molte famiglie; forse poi è il caso di ricordare che non sono possibili neanche ricoveri sollievo,
• Non chiediamo atteggiamenti pietistici, ma far comprendere che non è facile per nessuno chiedere che un proprio familiare, ancor più un figlio, venga accolto in una struttura residenziale; ma quando succede è perché spesso sono genitori ormai anziani e fortemente
provati e questa rappresenta l’unica consolazione e possibilità per garantire un futuro a chi
non è in grado di difendersi;
• Crediamo infine, che il riconosciuto fabbisogno, sulla base del vigente atto di fabbisogno DGR n.1105/17 che riporta: i posti letto accreditabili a livello distrettuale sono 53 e i posti letto accreditati sono 0, pertanto risultano 53 posti letto accreditabili”; la presenza nella nostra realtà di un’unica struttura residenziale con i requisiti per un ampliamento di dieci posti, il diritto esigibile ai sensi della normativa sui LEA (DPCM 29.11.01 e poi 12.1.2017), determinino le condizioni di un dovere per gli amministratori di dare risposte ai bisogni. I diritti dei cittadini dovrebbero ricevere maggiore attenzione da parte di chi amministra la cosa pubblica, soprattutto nei confronti di coloro che per condizioni soggettive sono indifesi e fragili e delle loro famiglie che reggono un carico doloroso e troppo pesante.
• Se non servono gli appelli, se non bastano le manifestazioni, gli articoli sui giornali, i servizi televisivi per avere qualche risposta concreta, stiamo valutando ulteriori modalità di denuncia, magari questa volta direttamente in consiglio regionale.