La covata si trovava all’interno di un nido ben mimetizzato tra gli alti ciuffi d’erba che spuntano dal terrapieno della foce che conduce sulla strada dove, da alcuni mesi, è installato un cancello posticcio realizzato allo scopo di scoraggiare le anatre dall’avventurarsi fuori.
Questa mattina la mamma anatra mostrava un evidente stato di agitazione: correva starnazzando avanti ed indietro, guadava il torrente svariate volte e perlustrava i cespugli che costeggiano l’argine del tratto tra la ferrovia ed il ponte di Viale Trieste, la zona dove la colonia si raduna maggiormente. A niente è servito il suo lamento così come nessun aiuto hanno potuto dare le compagne anatre che periodicamente incorrono in pericoli causati da malintenzionati o da persone poco inclini a condividere lo spazio pubblico con animali diversi dall’ordinario.
A dare l’allarme è stato prontamente un membro del nostro gruppo Albula in Volo, che durante la sua quotidiana visita mattutina ha scoperto con spavento il nido brullo, senza alcuna traccia di gusci rotti o di materiale organico causati entrambi da una normale schiusa.
E’ alquanto snervante apprendere di uno o più individui a noi estranei, che trafugano bellamente il lavoro di un animale che durava da almeno tre settimane. E’ irrispettoso nei confronti dei volontari e delle persone che ogni mattina ed ogni sera si impegnano per monitorare queste anatre.
Chiunque sia stato, doveva essere al corrente del nostro operato per conoscere la posizione esatta del nido altrimenti invisibile ai semplici curiosi e, qualora non lo fosse stato, avrebbe compiuto un’azione barbarica poiché quelle uova non sono certamente adatte all’uso alimentare dal punto di vista culturale ed etico.
L’unico destino giusto che meriterebbero le uova è quello di essere alloggiate in un’incubatrice professionale o improvvisata per portare a compimento la covata e tutelare dai predatori gli anatroccoli appena nati, almeno per i primi giorni.
Non è da escludere l’ipotesi di un furto mirato a destinare i futuri nascituri a riempire qualche cortile di campagna, come già forse accadde nella notte tra l’8 ed il 9 Agosto 2024 quando una dozzina di anatre sia adulte che non, vennero catturate usando dei retini e degli scatoloni.
Queste anatre rappresentano un richiamo sia per i cittadini che per i turisti, eppure nonostante la loro popolarità, infausti eventi continuano a verificarsi. Diverse anatre sono morte investite sulla strada durante l’anno, ma sempre in prossimità dell’alba quando il tratto automobilistico è pressoché sgombero dagli ordinari ostacoli che si incontrano durante il giorno, e perciò dovrebbe essere più semplice notare degli animali in movimento vicino all’asfalto.
Ovviamente non c’è la volontà di avere l’accortezza di rallentare l’autoveicolo quando si attraversa il ponte di Viale Trieste o si costeggia il giardino “Nuttate de Lune”.
Cogliamo l’occasione per ricordare l’ultimo incontro con il sindaco Antonio Spazzafumo ed il vice sindaco Tonino Capriotti richiesto da Legambiente a cui partecipammo in data 14 Aprile 2025, per sollecitare la proposta di installare un cartello stradale che segnali l’attraversamento di animali in Viale Trieste.
Sarebbe anche gradita la realizzazione di un nuovo cancelletto più efficiente e funzionale, in sostituzione a quello attuale.
Sappiamo che l’Amministrazione ci è già venuta incontro a Dicembre scorso con il rilascio di un permesso per l’installazione di 3 cartelli informativi relativi alle norme da seguire nei riguardi dell’avifauna del Torrente Albula. Gli stessi si possono consultare all’inizio della scalinata in Via Piemonte, di fianco alla fontanella e all’inizio della scalinata che conduce all’area fitness sulla spiaggia.
Auspichiamo che questo comunicato possa sensibilizzare ancor di più l’Amministrazione a tutela di questi meravigliosi animali, considerando non da meno l’interesse che dimostrano sia i residenti che i turisti che accorrono presso le sponde del torrente per ammirare questo meraviglioso spettacolo che sta offrendo il centro della Città di San Benedetto del Tronto.
Uno spettacolo educativo che, diversamente da altri, può trasmettere ai giovani il rispetto verso gli animali e gli uomini."
Cristian Spinozzi - Gruppo Social “Albula in Volo”