Marzo 14, 2025

Comunicato stampa L'Altra Monteprandone

Il 5 marzo scorso il sindaco di Monteprandone ha convocato i residenti del quartiere per la “presentazione del progetto di ampliamento della strada Via Beato Venanzio da Fabriano”.

Redazione

Una buona notizia si direbbe, seppur di questo intervento non vi è traccia nel piano delle opere pubbliche, approvato appena tre mesi fa. Ma la coincidenza temporale fa puzzare di fuffa questo incontro, se non addirittura di macchinazione, in quanto si è scoperto che in data 17 febbraio il Comune aveva proceduto con l’ “Autorizzazione per l'installazione di una Stazione Radio Base (SRB) per la telefonia mobile della Società "ILIAD ITALIA S.p.A." denominata "AP63076_003 MONTEPRANDONE VERSI" da ubicarsi in via Beato Venanzio da Fabriano nel Comune di Monteprandone (AP).” Un’autorizzazione che stride con quanto propagandato negli anni passati dall’amministrazione comunale, che aveva addirittura nel 2019, votato una risoluzione che vietava l’installazione di infrastrutture 5G sul territorio di Monteprandone. La decisione era stata ampiamente diffusa tramite la stampa e accolta positivamente da una parte dei cittadini preoccupati per i possibili effetti di questa tecnologia. Successivamente, nel 2021, il Comune, con un incarico da 18.000€ ha commissionato e poi ha approvato un regolamento, il P.R.A.E.E.T. , ovvero il Piano di Riassetto Analitico delle Emissioni Elettromagnetiche Territoriali, che tra le altre cose individuava le aree idonee per l’istallazione degli impianti. ILIAD ITALIA S.p.A., “con nota acquisita agli atti del SUAP (del comune di Monteprandone) al prot. n. 2721 del 01/02/2024, ha presentato il proprio Piano di Rete e Programma di Sviluppo (anni 2024/2025) contenente l’area di ricerca entro la quale individuare eventuali nuovi impianti”; inoltre si precisa nella nota che “tra le aree di ricerca proposte è compresa quella di cui al progetto in esame”. Quindi è evidente che l’amministrazione sapeva della volontà espressa dal gestore di istallare l’antenna già dal febbraio 2024, quindi prima delle ultime elezioni amministrative, ma ha scelto di non informare la cittadinanza. Inoltre, successivamente, “con nota acquisita agli atti del SUAP al prot. n. 30087 del 17/12/2024, la Società interessata ha evidenziato che nessuna delle aree indicate nel P.R.A.E.E.T. comunale consente di coprire la frazione Centobuchi con la qualità richiesta dalla rete ILIAD precisando che, dette aree, si trovano lontano dall’abitato intorno alla via San Giacomo, via Salaria e via Borgo Nuovo”. Questo significa che l’amministrazione ha avuto tutto il tempo per individuare di concerto con il gestore altre zone idonee, magari più lontane da aree sensibili quali quartieri densamente abitati e parchi. Invece nell’inerzia e soprattutto nel silenzio si è arrivati all’autorizzazione dell’impianto non comunicando nulla ai residenti convocati, se non, dopo aver ceduto all’incalzare delle domande preoccupate dei presenti chiamati casualmente però per parlare dell’allargamento della stessa strada nella quale insiste l’impianto autorizzato. Perché tutto questo silenzio? La risposta potrebbe essere molto semplice: il sindaco sapeva ma ha taciuto, rendendo in questo modo anche più difficile la legittima tutela legale dei cittadini (facendo inoltre decorrere giorni preziosi per la presentazione di una eventuale impugnativa); cittadini che non solo temono per la loro salute, ma che sanno di aver subito un danno economico ai loro beni immobili. Lo stesso comparto urbanistico che i privati hanno intenzione di sviluppare, presentando un Piano di Lottizzazione risulterebbe a questo punto molto penalizzato. I residenti del quartiere si ritroveranno un’antenna alta 33 metri, cioè alta come un palazzo di 11 piani. Alla sorpresa sgradevole si aggiunge un’altra penosa certezza: il loro Sindaco sapeva, ma ha omesso di dire la verità!